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Don Roberto Malgesini – Il ricordo dell’amico Don Alberto di Albiolo

Il dolore per la scomparsa di Don Roberto Malgesini, ucciso a Como la mattina di martedì 15 settembre, in piazza San Rocco, sta unendo l’Italia ed il mondo intero. Ieri sera, il rosario in Cattedrale (per don Roberto, per la sua famiglia e anche per colui che lo ha colpito mortalmente), oggi le parole del Papa “Mi unisco al dolore e alla preghiera dei suoi familiari e della comunità comasca” definendo Don Roberto un “martire della carità”.

La comunità Albiolese è stata particolarmente scossa (come testimoniano dai tanti pensieri di cordoglio espressi sui social), non solo perchè parte della Diocesi di Como, ma anche perchè la Parrocchia è casa di una conoscenza di lunga data di Don Roberto: Don Alberto Fasola, il quale gentilmente ha voluto condividere con noi il proprio ricordo dell’amico “Malge” (come era solito chiamarlo).

“Abbiamo una lunga storia in comune, io e Don Roberto. Lui  del ’69, io del ’67, quasi coetanei, un percorso simile che ci ha portato entrambi in Seminario già “grandicelli”; e poi il sacerdozio, dopo il quale lui ha scelto una strada più “radicale” mettendosi al servizio diretto dei più deboli”;

“Mi ricordo che, tornato dai miei viaggi in Sud-America, mi chiedeva soprattutto di parlargli dei poveri. “La vera carne di Cristo”, così amava riferirsi ai poveri del mondo”;

“Una persona che ha dedicato la sua vita a portare conforto a chi ne aveva più bisogno, nelle strade, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Una coperta, un caffè, una parola buona, una chiaccherata, oltre agli aiuti più concreti, per dare sollievo materiale e spirituale a chi viene emarginato e abbandonato. Una cosa che colpisce particolarmente poi, è il silenzio, la totale mancanza di clamore e pubblicità dell’opera di Don Roberto, che è sempre stato vicino agli ultimi tra gli ultimi, senza farsi sentire, con discrezione ed umiltà assolute”

“”Malge” era impossibile farlo arrabbiare; so che sembra un modo di dire, ma vi dico, era impossibile non vederlo sempre con il sorriso. Un santo, nel senso più genuino ed umano possibile; per me soprattutto, è stato un carissimo amico, con cui ho condiviso molto e a cui sono stato molto vicino spiritualmente.”

Nel ringraziare di nuovo Don Alberto per averci fatto avvicinare un po’ di più al ricordo di quest’uomo e sacerdote straordinario, ci uniamo con lui nell’abbraccio di dolore di tutta la Diocesi e non solo.

Nella speranza, aggiungiamo noi della redazione, che l’esempio di Don Roberto sia conservato e non vada sprecato, che ci aiuti ad andare oltre l’odio per il prossimo e ci avvicini un po’ di più alla nostra natura più alta e divina. Quella che “Malge” ha coltivato nella discrezione di una vita dedicata agli ultimi.