Dalla Provincia Fattore Scienza

Come nascono le costellazioni?

Fin dagli inizi della storia l’uomo ha sempre avuto la tendenza a guardare oltre, rivolgendo lo sguardo a quei punti luminosi che ancora non sapeva essere stelle, in cerca di spiegazioni per quei fenomeni oscuri e sconosciuti che lo circondavano.

Gli uomini del passato, da ogni parte del pianeta, osservando il cielo affidavano a quelle luci così lontane le storie e le credenze dei loro popoli, basando su di esse intere religioni. È in quest’aura di mistero che nascono le costellazioni.

Oggi noi sappiamo che le stelle che compongono una costellazione sono in realtà estremamente distanziate le une dalle altre e che appaiono vicine semplicemente per un fatto di prospettiva, ma nell’antichità le conoscenze nell’ambito dell’astronomia erano inesistenti e neanche lontanamente immaginabili; nella mentalità dell’epoca le stelle non erano altro che migliaia di piccole fiaccole poste l’una accanto all’altra e posizionate direttamente dalle divinità per formare disegni diversi, non risulta quindi difficile comprendere il desiderio di interpretare tali disegni.

Ogni popolo leggeva in essi messaggi e storie differenti che venivano poi raccontate e tramandate di generazione in generazione, fino a diventare i miti che tutt’oggi si conoscono e si narrano.

Vicende fantastiche quali quelle di Perseo, di Ercole o di Orione, ormai viste quasi al pari delle storie dei libri per bambini, erano per gli antichi greci fatti storici, eroi realmente esistiti che per mezzo delle loro vittorie si erano guadagnati il privilegio di alloggiare in eterno nella volta celeste.

È forse proprio questo a rendere interessante l’osservazione delle costellazioni, la consapevolezza della cultura da cui sono nate e di quelle credenze che erano un tempo verità assoluta per la concezione di uomini che si potrebbero definire i nostri antenati.

 

 

 

Vittoria Dal Magro
Società Astronomica G.V. Schiaparelli