Albiolo e dintorni Parola di Nutrizionista

GRASSO VISCERALE: IL VERO NEMICO

La definizione di “grasso viscerale” è abbastanza intuitiva e viene spesso inquadrata nel gergo comune con alcuni scherzosi modi di dire: panza, tartaruga rovesciata, trippa, lardominali e così via.

Cos’è veramente il grasso viscerale?

Si tratta di quel grasso stoccato all’interno della cavità addominale, attorno agli organi centrali quali fegato, cuore e intestino. Una certa quota è fisiologica; al di sopra di un determinato valore si parla invece di obesità centrale oppure “androide”, maggiormente presente, come suggerisce anche l’etimologia della parola, nel sesso maschile. Questo non significa che la donna non possa presentare adiposità eccessiva a livello addominale, anzi. Semplicemente, sottolinea il fatto che, di norma, il grasso posizionato a quel livello è tipico della linea maschile.

E il grasso sottocutaneo?

Il nostro corpo è composto anche da un’altra tipologia di grasso, quello sottocutaneo, situato al di sotto della pelle, più in superficie rispetto al grasso viscerale, soprattutto a livello dei fianchi e sui glutei. Viene anche indicato con il termine di grasso ginoide” (dal greco – femminile), a sottolineare la sua connessione con la figura della donna. Seppur considerato da molti anti-estetico, almeno nella nostra cultura, il grasso sottocutaneo risulta meno pericoloso rispetto a quello viscerale.

Perché il grasso viscerale è così pericoloso?

Il grasso viscerale è un tessuto molto “attivo” che libera sostanze pro-infiammatorie, acidi grassi, ormoni come la resistina che comporta resistenza insulinica, enzimi che alterano lo stato ormonale, sostanze come l’angiotensinogeno che determina un aumento della pressione.
Un valore di grasso viscerale oltre ai limiti fisiologici è chiaramente correlato all’amplificazione di tutti questi prodotti, con conseguente aumento del rischio per:

  • ipertensione;
  • infiammazione;
  • insulino-resistenza;
  • ipertrigliceridemia;
  • dislipidemia;
  • aterosclerosi;
  • steatosi;
  • sindrome metabolica.

Inoltre, questa tipologia di grasso può portare ad un aumento della pressione intragastrica, soprattutto quando si è seduti o sdraiati a pancia in giù, con dolore e problemi di reflusso.

Le tecniche migliori per valutare la quantità di grasso viscerale sono la DEXA, la TAC e la RM. Per via del loro costo e di controindicazioni che ne limitano l’utilizzo, non sono sempre utilizzabili in normali setting ambulatoriali. Si ricorre allora alla misurazione di due semplici parametri:

  • circonferenza vita, che nell’uomo deve essere inferiore a 94 cm e nella donna inferiore a 80 cm;
  • rapporto vita-fianchi, che nell’uomo deve essere inferiore a 0,9 e nella donna a 0,8.

Intervento dietetico

L’alimentazione può diventare un ottimo strumento nella gestione del grasso viscerale, poiché permette la perdita di massa grassa in eccesso e la riduzione dell’infiammazione sistemica. L’ideale sarebbe adottare un regime alimentare il più possibile vario ed equilibrato, antiinfiammatorio e a basso indice glicemico. Per questo, sarebbe bene includere grassi “buoni” (olio EVO, frutta secca, semi vari, burro d’alpeggio, avocado, cocco), cereali integrali, legumi almeno 3-4 volte a settimana, verdura di stagione a volontà, frutta con moderazione per evitare un eccesso di fruttosio, proteine di qualità non provenienti da allevamenti intensivi, optando piuttosto per pesce pescato e carne grass-fed. Sono invece da consumare con estrema moderazione: fritti, alcol, carni lavorante, bevande zuccherate (compresi succhi di frutta), yogurt alla frutta, prodotti raffinati e industriali.

Anche per questa problematica, il connubio dieta-attività fisica è irrinunciabile, quindi il consiglio è quello di affidarsi a personale competente e di dedicare almeno 2 ore alla settimana al movimento strutturato.

Se misurandovi notate di avere una circonferenza vita superiore al limite, non sottovalutate il problema, pensate alla vostra salute e iniziate subito a migliorare il vostro stile di vita!

 

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La vostra nutrizionista,

Michela

 

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