La “nostra” nutrizionista, Michela Polmonari, torna con un’interessante articolo su un tema molto richiesto:
Buongiorno a tutti amici Albiolesi!
In questo periodo di grande emergenza da Covid-19 ho deciso di rispondere alle domande più frequenti che mi vengono poste.
Esiste un’alimentazione specifica per contrastare il Coronavirus?
NO, purtroppo non esistono evidenze scientifiche che dimostrino come determinate diete, alimenti o nutrienti riducano il rischio di contrarre l’infezione da Coronavirus.
Assodato questo concetto, è vero anche che la capacità di difenderci da agenti esterni, come batteri e virus, sottostà alla potenza del nostro sistema immunitario, nel cui sviluppo e mantenimento gioca un ruolo essenziale la nutrizione. In particolare, proprietà immunostimolanti sono state dimostrate per alcune vitamine (C, E, D, A, B6, B12), sali minerali (zinco, selenio, ferro, rame), probiotici e prebiotici.
Come si sopperisce al fabbisogno giornaliero di questi nutrienti?
Attraverso un’alimentazione sana, varia, bilanciata e che rifletta la stagionalità. Ecco alcuni consigli:
- Verdura di stagione, BIO, in abbondanza e ad ogni pasto. Variare il più possibile!
- Frutta di stagione, BIO, 1 o 2 volte al giorno, senza eccedere (è comunque una fonte di zucchero)
- Proteine di qualità (carne, pesce, uova) almeno 1 volta al giorno, alternando il più possibili le fonti alimentari
- Legumi almeno 2 o 3 volte a settimana
- Cereali si, ma integrali
- Grassi si, ma di qualità: olio EVO, frutta secca, avocado, cocco
- Formaggi e affettati: con moderazione, meno di 1-2 volte a settimana
- Via libera ad alimenti fermentati, fonti naturali di probiotici, come kefir e crauti
Ci sono casi, tuttavia, in cui l’alimentazione non basta. Penso, per esempio, alla vitamina D, il cui fabbisogno è garantito, più che dall’introduzione esogena attraverso gli alimenti, dalla produzione endogena, possibile solamente attraverso l’esposizione alla luce solare. Nei mesi invernali, alle nostre latitudini, pur esponendoci al sole, fatichiamo a produrla. Ora che siamo addirittura chiusi in casa, potrebbe rendersi necessaria un’integrazione, rigorosamente da concordare con personale medico competente.
In ogni caso, nessun supplemento compensa uno squilibrio nutrizionale di fondo.
Ergo: non serve a nulla supplementare con vitamina D se poi ci si alimenta complessivamente male.
Come possiamo affrontare nella pratica il cambiamento dello stile di vita imposto dal nuovo decreto #IoRestoACasa?
- Data la riduzione dell’attività motoria, si dovrebbe moderare di conseguenza anche l’introito calorico giornaliero, il che non significa per forza mangiare meno, ma meglio.
- E’ possibile che, causa stress e noia, compaia la fame nervosa. A questo proposito, è fondamentale, innanzitutto, partire da una buona spesa, per avere una dispensa adeguata, priva di tentazioni. Secondariamente, è importante mantenere una certa routine, scandendo la giornata alimentare in almeno 3 pasti principali, così da garantire una certa sazietà. Poi, è opportuno trovare delle buone fonti di distrazione, magari programmandosele addirittura in agenda: lettura, aggiornamento professionale, hobby artistici, pulizia della casa, cura di sé, giochi di società. Meglio ancora sarebbe dedicarsi ad attività che riducano lo stress e promuovano il movimento. Infatti, due fattori che contribuiscono all’indebolimento del sistema immunitario sono proprio lo stress e la sedentarietà. Potremmo tutti imparare a saziare il nostro appetito nervoso “nutrendoci” di attività benefiche come lo yoga, la meditazione e l’esercizio a casa.
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