Albiolo e dintorni Psico-Riflessioni

ADOLESCENZA E COVID-19

Albiolo, ad oggi, ha 7 casi di Covid-19, ma in alcuni paesi limitrofi il numero dei contagiati sta aumentando.
Tutti conosciamo oramai la preoccupazione generata da questa pandemia, ed in particolare, un pensiero va ai nostri ragazzi che tutti i giorni varcano l’ingresso di istituzioni scolastiche sperando per il meglio.

Ma come stanno affrontando gli adolescenti questo percorso?
Quali ostacoli possono esserci in questo loro periodo di grande sviluppo?

L’adolescenza di oggi è per molti aspetti diversa da quella che molti adulti hanno vissuto a loro tempo.

I bisogni fondamentali, le domande sui propri potenziali, i conflitti con gli adulti sono un terreno su cui possiamo incontrarci anche oggi con la necessità, però, di trovare insieme risposte nuove, che tengano conto delle profonde trasformazioni sociologiche avvenute negli ultimi decenni. Un esempio può essere il ruolo della tecnologia per i nostri odierni “teen”.

Nel 2020, poi, lo scoppio di una pandemia che, ora conosciamo bene ma che è piombata inaspettata, spaventosa e mortifera ha avuto certamente un impatto sul modo di essere adolescenti oggi e sulle richieste che la società adulta rivolge ai ragazzi.

Oggi, ad esempio, chiediamo ai ragazzi di distanziarsi dai pari.

In un’età in cui la socializzazione diviene colonna portante dello sviluppo e parametro di ridefinizione del Sé in crescita.

Per l’adolescente, infatti, il gruppo dei pari diviene fisiologicamente più influente e maggiormente oggetto di investimento affettivo rispetto alla famiglia di provenienza.

Questo possiamo comprenderlo bene gettando uno sguardo all’indietro, alle nostre adolescenze:
Chi saremmo oggi se non avessimo potuto contare sulle forze centrifughe che da ragazzi ci hanno portato ad esplorare il mondo concreto e quello delle relazioni un po’ lontano dal raggio d’azione genitoriale?

E’, infatti, in quei pomeriggi aggregativi al parchetto che è apparso in noi un primitivo senso di sicurezza nella relazione con i pari, scintilla della possibilità di creare altre appartenenze, facendosi da loro traghettare verso l’adultità.

E oggi? Ciò che sta accadendo porta con sé nuove riflessioni e spunti di pensiero.

Le misure che ci sono state richieste e indicate in modo direttivo sono necessarie e dobbiamo, pertanto, adoperarci per rispettarle e tradurle nel concreto quotidiano.

Allenarci ad un pensiero complesso significa, però, considerare quali siano le implicazioni di questi adattamenti.

La maggior parte  dei nostri ragazzi ha dimostrato e sta continuando a dimostrare notevoli capacità di adattamento a questo nuovo contesto. Credo che noi adulti dovremmo aiutare i nostri ragazzi a mettere in parola i propri vissuti e a dar voce all’ingiustizia di non potersi radunare e abbracciare, vicini vicini, per condividere fatiche e meraviglie della crescita.
Dovremmo:

  • AIUTARLI a trovare nuovi modi e nuove strategie per stare con gli altri in sicurezza, sfruttando, ad esempio, la tecnologia al servizio della relazione, esattamente come abbiamo fatto nelle tante iniziative di ritrovo virtuale del lockdown.
  • RESPONSABILIZZARLI e mandare loro il messaggio che li riteniamo competenti e degni di fiducia in questa sfida comune.
  • APPORGGIARLI nel loro andare in classe nonostante le normative e le paure, evitando di sommergerli al loro rientro con una serie di domande volte a vagliare possibili rischi e grado di vicinanza agli eventuali contagi. Andare a scuola rimane anche in emergenza un’esperienza molto più ampia ed arricchente rispetto a ciò che viene reso scarno per entrare in un protocollo.

Parliamo con loro delle nostre adolescenze, a volte molto distanti nel tempo e diverse per contesto o risorse, per trasmettere loro il messaggio che siamo tutti il prodotto di epoche e storie che, anche quando faticose e soverchianti, non hanno annullato la possibilità di diventare adulti. E, ancor più importante, adulti qualche volta anche felici.

In ultimo, ricordiamo sempre che i ragazzi sono grandi osservatori di ciò che facciamo e misurano costantemente la nostra lealtà e trasparenza. Il più grande invito a rispettare le regole che possiamo fornire ai nostri adolescenti è il nostro esempio.

 

Dott.ssa Marta Ostinelli
Psicologa, Psicoterapeuta in formazione
Ricevo a Cantù e Tavernerio
3488523084